UN GIORNO DI ORDINARIA MEDIAZIONE (SECONDA PARTE)

Scritto da Fabio Furlan.

06 01Sono passati alcuni mesi da quando Ivan, il nostro Consulente del Lavoro al passo con i tempi, ha consigliato al suo cliente Tullio di avviare un procedimento di mediazione per cercare di risolvere una diatriba con il titolare dell'azienda confinante con la sua. Ormai la curiosità si è fatta più forte ed Ivan approfitta della solita telefonata di lavoro per tornare sull'argomento.
I "Tullio! E' sempre difficile trovarti per fare due chiacchiere. Come stai?"
T "Ciao Ivan, io sto benissimo. Perdonami se non mi faccio sentire, ma sai, come ogni buon cliente è mio preciso dovere morale chiamarti solo all'ultimo secondo quando ho delle questioni urgentissime da risolvere e possibilmente il sabato o la domenica".
Una fragorosa risata mette a dura prova il timpano di Ivan.
I "Sei sempre il solito spiritoso, Tullio. Ma senti un po', mi dai aggiornamenti sulla tua mediazione? Sono passati diversi mesi ed ora sono veramente curioso, non sarai ancora in ballo, spero".
T "Ma stai scherzando? E' tutto già bello che finito, risolto e pure archiviato. Ma come, un professionista come te non sa che i procedimenti di mediazione si devono concludere in un tempo massimo di 90 giorni? Ivan, che delusione!"
I "Hai capito che cliente disgraziato! Ti ho consigliato di attivare una mediazione, ti ho indicato l'OMCC, un ottimo Organismo, efficiente ed affidabile e tu, oltre a non raccontarmi nulla, ti prendi pure gioco di me. Dai, racconta com'è andata".
T "Uffi quanto sei permaloso, non si può scherzare un po' con te. Va bene, la smetto e torno serio. Innanzitutto devo ringraziarti perché grazie al tuo intervento ho scoperto che esiste una valida alternativa al tribunale anche in situazioni dove ormai il giudice sembra l'unica strada possibile. Se ti ricordi, il problema era una questione circa i confini che dividono la mia proprietà da quella dell'azienda vicina.
I "E come potrei dimenticare, eri disperato e avvilito.
T "Bravo Ivan, ricordi bene. Cedere alle richieste del mio vicino avrebbe significato un aggravio di costi enorme per la mia azienda. Non ti annoio con i dettagli, ma la mediazione è iniziata con lunghi momenti di stallo ed ho pensato diverse volte che potesse finire con un niente di fatto. Entrambi avevamo le nostre ragioni e la prima fase è servita quanto meno, guidati dal mediatore ed assistiti dai nostri legali, ad esporle come mai eravamo riusciti a fare, cioè in modo chiaro e pacato. Nonostante queste premesse e la comune volontà di porre fine alla diatriba, non riuscivamo a trovare un punto di incontro. Devo dire che in quel frangente è uscita l'esperienza e la capacità del mediatore che già si stava distinguendo per imparzialità e lucidità. Pensa che il punto di svolta è arrivato grazie agli incontri separati che lui ha chiesto di fare con le parti. Evidentemente il dialogo era partito, ma avevamo ancora dei freni molto forti ad esporci l'un l'altro manifestando in tutta trasparenza i nostri veri bisogni.
Il mediatore, rispettando in maniera ineccepibile la segretezza di quanto riferitogli nelle sessioni separate, ha saputo trovare il punto sul quale lavorare e, alla fine, tutti insieme, siamo arrivati ad una soluzione che nessuno avrebbe mai immaginato all'inizio del percorso".
I "Mi sembra di capire che sei soddisfatto".
T "Devo dire di si. Inizialmente avevo una sensazione un po' strana a causa dell'idea di aver rinunciato a qualcosa. Ora, a bocce ferme, mi rendo conto che le rinunce sono venute da ambo le parti e che la soluzione trovata insime ci permette di tornare ad avere un rapporto cordiale e libero dal peso delle vicende passate.
I "Ottimo Tullio, ma dimmi, quando avevi intenzione di raccontarmi questa bella storia?"
T "Ehm....come regalo di Natale, no?"

 

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