IL CONSULENTE DEL LAVORO 4.0

Scritto da Luca Furfaro.

06 01Durante il Festival del lavoro 2016 nell'ambito della Rete del sapere, il giorno 01 luglio 2016 è intervenuto il Centro Studi del Cpo di Milano per offrire il proprio contributo in merito a come affrontare il cambiamento del mercato del lavoro nella nuova rivoluzione industriale e il consulente 4.0.
Il Centro Studi di Milano parte da un assunto importante, trasmettendo il messaggio del Professor Marco Biagi: "Il mercato e l'organizzazione del lavoro si stanno evolvendo con crescente velocità: non altrettanto avviene per la regolazione dei rapporti di lavoro".
Siamo alle porte della quarta rivoluzione industriale, l'Industry 4.0 riguarda il fenomeno della crescente connessione tra calcolatori, attuatori, e sensori disponibili a costo sempre più contenuto ed è associato ad un impiego sempre più pervasivo di dati e informazioni, di tecnologie computazionabili, di nuovi materiali, componenti e sistemi intelligenti di produzione totalmente digitalizzati e interconnessi ( internet of things and machines – IOT).
L'attività del Consulente non può quindi prescindere dalle modifiche del contesto lavorativo, in un futuro con un maggiore coinvolgimento delle risorse umane nell'attività dell'impresa non si potrà trascurare la creazione di una diversa gestione delle relazioni industriali.
In un mondo che pare andare verso una gestione del rapporto di lavoro impostato per risultato ha ancora senso puntare sul rapporto di lavoro subordinato? Secondo il Centro Studi del Cpo di Milano sì, occorre però che il nuovo rapporto di lavoro subordinato sia al passo con i tempi.
Proprio su questo punto si basano le modifiche normative proposte dal Centro Studi: il P.I.C. e il P.A.C., modifiche che ridisegnano le relazioni industriali dando un ruolo di primo piano alla certificazione dei rapporti di lavoro, nuova competenza esclusiva dei Cdl.
Il Patto Individuale Certificato (P.I.C.) è un contratto individuale fra azienda e lavoratore, sottoposto in questo caso ad una certificazione obbligatoria, che riguarda alcuni ambiti e possibilità stabiliti a priori da una legge ad hoc. Il concetto che sta alla base del P.I.C. è l'inserimento di condizioni "a somma positiva" per il lavoratore, diverso dalla semplice deroga migliorativa.
Il P.A.C. ovvero Patto Aziendale Certificato, invece è un contratto fra l'azienda e tutti i propri lavoratori che può essere attuato, secondo la proposta del Cpo di Milano, nelle aziende sino a 50 dipendenti, con un'approvazione a maggioranza per le aziende sino a 10 dipendenti, e con i 2/3 per le aziende oltre i 10.
Questo patto, obbligatoriamente sottoposto a certificazione, potrà avere una durata massima di tre anni con la medesima valenza di una contrattazione di secondo livello, tranne che per gli aspetti espressamente delegati ad essa.
E come per l'inizio dell'incontro, un aforisma chiude l'intervento rispondendo ai dubbi sulla fattibilità della modifica normativa: "Quando una moltitudine di piccole persone in una moltitudine di piccoli luoghi cambiano una moltitudine di piccole cose, costoro possono cambiare la faccia del mondo" di Friedrich Nietzsche.

postit 160

Post-it