LA TUTELA PROFESSIONALE DEL CONSULENTE DEL LAVORO

Scritto da Ermanno Donati.

Giorno 2 luglio, a Roma Capitale nelle sale del Centro Congressi Angelicum della Pontificia Università S. Tommaso D'Aquino è stata presentata la nuova edizione della GUIDA alla tutela professionale del Consulente del Lavoro, una delle otto produzioni che la Fondazione Studi ha messo a disposizione per il Festival.
Il vice presidente della Fondazione Studi Carlo Martufi modera e coordina gli interventi degli autori che tra l'altro rappresentano anche la costituita Commissione Nazionale di tutela delle competenze professionali.
Il primo intervento è affidato a Francesco Sette, consigliere nazionale e coordinatore della commissione che è stata costituita da circa un anno al fine di intercettare, denunciare e combattere il crescente fenomeno dell'abusivismo professionale.
La Guida, giunta alla sua seconda edizione, costituisce appunto una delle molte contromisure messe in campo a difesa della categoria, volutamente chiara e di facile consultazione rappresenta uno strumento utile non solo per il professionista ma anche per i costituiti organi di vigilanza e controllo che ne hanno in più occasioni apprezzato i contenuti.
La parola passa ad Antonella Ricci, consigliere nazionale e membro della commissione, nota protagonista di una lunga ed estenuante battaglia intrapresa contro il CED che esercita abusivamente la professione. Nella sua Bologna infatti, al tempo in veste di Presidente del CPO, con grandissimo coraggio e spirito di abnegazione ha iniziato la sua lotta. La perseveranza e la certezza di essere nel giusto porta alla vittoria, inoltre riceve anche la nomina quale amministratore giudiziario, da parte del GIP che ha emesso l'ordine di sequestro della società incriminata.
Il suo intervento appunto mette a fuoco l'attività dei CED, sottolinea un concetto fondamentale ovvero che i centri elaborazione dati sono adibiti esclusivamente al "mero calcolo e stampa" e non possono in alcun modo fornire la "consulenza" inoltre i CED, per potere regolarmente effettuare la loro attività, devono essere obbligatoriamente assistiti da un professionista (provvisto di incarico) che ha il compito di garantire esclusivamente la corretta "formularità" dei calcoli.
Il consigliere nazionale, anch'esso membro della commissione, Fulvio Morelli interviene su un argomento molto innovativo per la categoria, le STP (società tra professionisti). Appaiono nel nostro panorama legislativo nel 2011, e con l'art. 10 alla legge di stabilità 2012 si è inteso "dare ordine allo svolgimento delle attività professionali per sistemi ordinistici esercitate nelle forme societarie classiche".
Il Consiglio Nazionale ha dimostrato grande interesse per questa tipologia associativa tanto da affidarne lo studio ed il monitoraggio parallelamente a tre differenti commissioni:

  • Commissione di tutela delle competenze professionali;
  • Commissione legislativa;
  • Commissione economia e fiscalità di cui Fulvio Morelli è il coordinatore.

Carlo Martufi interviene asserendo che "le STP rappresentano uno strumento capace di arginare l'abusivismo professionale", Fulvio Morelli conclude affermando che riappropriarsi dei volumi d'affari sottratti illegittimamente dai CED costituisce un punto focale anche delle nostre casse di previdenza per recuperare risorse estremamente importanti per il futuro di categoria.
"L'aspetto fiscale è stato un po' il cruccio della nostra professione...", così il moderatore introduce l'intervento di Davide Siravo, consigliere nazionale nonché membro della commissione di tutela che risponde alla platea, affermando semplicemente che l'attività fiscale è "attività propria dei consulenti del lavoro". Il Consulente del Lavoro, pur non essendo revisore legale può legittimamente far parte di un collegio sindacale, può fare contabilità fiscale e trasmettere le relative dichiarazioni. Il relatore rapporta sulle recenti pronunce della cassazione, secondo le quali l'attività fiscale pur non essendo "riservata" è comunque attività "tipica" dei commercialisti, pertanto chi dovesse svolgere questa attività presentandosi come commercialista commetterebbe il reato di esercizio abusivo della professione. Il concetto è stato espresso in maniera molto chiara, il Consulente del Lavoro può effettuare anche solo ed esclusivamente fiscale perché lo prevede la legge, a patto che non "rinneghi" la propria autorevole identità.
La Guida costituisce un utile strumento orientativo, una bussola per i Consigli Provinciali ma non solo, si può definire un vero e proprio vademecum del professionista e dovrebbe stare, consumata e scolorita dall'uso, sulla scrivania di ogni collega.

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