REVISIONE STATUTO ANGCDL

Scritto da Claudia Cordoni.

02 01A due anni dalla nascita della Associazione Nazionale Giovani Consulenti del Lavoro, si è avvertita la necessità di fare un focus sullo stato dell'arte, di comprendere l'esatta collocazione all'interno della categoria ma soprattutto di sintetizzare al meglio le sempre crescenti istanze provenienti dai giovani colleghi.
Due anni può essere tanto, può essere poco oppure possono essere semplicemente due anni. Per noi, rappresentano esattamente tutte e tre le visioni: ci è sembrato un tempo molto lungo, se pensiamo a quanto siamo cresciuti, non solo in termini numerici, ma anche e soprattutto in termini di bagaglio umano e professionale. Infine sono semplicemente due anni se rapportati al lungo cammino professionale che, come giovani Consulenti del Lavoro, ci attende.
In questi due anni abbiamo avuto modo di vivere il territorio, di comprenderne le esigenze e soprattutto abbiamo cercato di coniugarle in risposte.
In questi primi due anni abbiamo percorso i nostri primi passi, abbiamo cercato di attestarci all'interno della categoria con un unico scopo: unire. Siamo consapevoli del fatto che il futuro ci apparterrà nella misura in cui saremo capaci di farci trovare pronti sia professionalmente, ma ancor di più come categoria, come gruppo di colleghi, come Consulenti del Lavoro che hanno esclusivamente a cuore gli interessi della categoria.
In questi due anni abbiamo rodato la nostra Associazione, in termini di partecipazione democratica di tutti gli iscritti, in termini di organizzazione di eventi formativi per i giovani colleghi, abbiamo cercato di comprendere al meglio i limiti entro cui muovere i nostri passi.
Sicuramente in questi due anni siamo cresciuti e anche tanto e con noi sono scresciute le esigenze dei colleghi, con noi è cresciuta la voglia di contribuire alla categoria, forti del convincimento che la professione di domani è esattamente, ne più e ne meno, quella che saremo in grado di progettare oggi; ed è proprio su questo convincimento, che tutti i giovani Consulenti del Lavoro devono sentire l'obbligo morale di contribuire alla realizzazione della professione di domani, non fosse altro perché rappresenta il vestito che tutti noi saremo chiamati ad indossare.
E' proprio con questo filtro di lettura, un filtro di progettualità, che abbiamo cercato di analizzare la nostra Associazione ed in una proiezione futura di continua crescita abbiamo cercato di strutturare le regole di partecipazione alla vita associativa.
E' proprio nel bisogno che tutti noi abbiamo avvertito, ovvero quello di avere un orizzonte più lontano dell'oggi, che abbiamo cercato di comprendere quale fosse l'assetto migliore per l'Associazione Nazionale Giovani Consulenti del Lavoro.
Forti del convincimento che "il cambiamento è il processo col quale il futuro invade le nostre vite", abbiamo avvertito la necessità di rivedere la nostra carta costituente, che rapportata ai due anni trascorsi, per certi versi sembra superata.
E così, facendo seguito a quanto deliberato nella seduta della Giunta Esecutiva, tenutasi a Roma il 6 ed il 7 dicembre 2014, si è deciso di portare avanti il progetto di riforma dello statuto dell'Associazione Nazionale Giovani Consulenti del Lavoro.
Non è stata una cosa semplice, non abbiamo voluto che lo fosse ma soprattutto siamo consapevoli che non lo sia.
Dopo mesi di lavoro ed incontri avuti con i presidenti delle Associazioni Provinciali, il 26/06/2015, durante i lavori dell'Assemblea Straordinaria tenutasi a Palermo in concomitanza con il Festival del Lavoro, è stata presentata dalla Giunta esecutiva la bozza di revisione dello Statuto.
Ovviamente le proposte avanzate all'assemblea hanno rappresentato la sintesi degli incontri che si sono tenuti sul territorio con le varie associazioni; è il succo delle esigenze avanzate dai giovani colleghi; è la consapevolezza della nostra identità.
Siamo consapevoli, e chi è stato presente non può che confermare, di avere dimostrato una grandissima maturità; abbiamo portato avanti serenamente il confronto seppur nella differenza di vedute. Abbiamo saputo riconoscere alla partecipazione democratica delle Associazioni presenti, il vero valore dell'Assemblea.
Le modifiche del nostro statuto sono state avanzate principalmente nell'ottica della realizzazione di uno statuto che non facesse collassare l'Associazione sotto il suo peso, che non la zavorrasse nell'azione, ma soprattutto abbiamo cercato di rafforzare il valore principale: ognuno deve sentirsi libero di esprimere il proprio punto di vista, e ogni punto di vista ha pari dignità.
Molti la attribuiscono a Voltaire, ma fu Evelyn Beatrice Hall ha pronunciare le parole che hanno guidato i nostri intenti di cambiamento: «Disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo».
Tutti i punti sono stati letti, molti sono stati gli interventi e le proposte giunte dalle province presenti hanno alimentato un sereno confronto, che ha svelato dubbi e rafforzato certezze.
Ogni punto è stato attentamente valutato e discusso con i presidenti presenti, ma soprattutto ogni proposta di modifica è stata votata democraticamente, nel rispetto del confronto, ma soprattutto a porte aperte, difronte ad una nutritissima partecipazione da parte dei giovani colleghi.
A prescindere dall'esito delle votazioni, a prescindere dalle modifiche deliberate, siamo fermamente orgogliosi di quanto accaduto a Palermo, presso la Sala degli Stemmi del Teatro Massimo quel 26/06/2015, perché siamo convinti di essere riusciti a dare ai nostri giovani l'immagine migliore della nostra categoria, siamo riusciti a dare l'esempio che solo con il confronto sereno, solo con la comunicazione (intesa come ascolto delle istanze che vengono proposte), solo con il convincimento che tutti lavoriamo per rendere migliore la nostra categoria, le cose si possono davvero cambiare.

Statuto

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