SUCCEDE DI BELLO CHE…

Questa rubrica trae origine da un presupposto scontato e forse banale: pensare che dietro i ritmi frenetici delle nostre attività lavorative ci siano, prima che professionisti, persone. 

Quindi può far piacere ricordarsi, per un solo momento, questa piccola verità, giusto cinque minuti di svago in cui cercheremo di condividere con voi quello che, appunto, succede di bello. 


05 01Riace, in Calabria, è un paesino di vicoli stretti e intricati, famosa per aver ricevuto in dono dal mare due statue bronzee di provenienza greca, scoperte il 16 agosto 1972.
Nel centro storico le auto non riescono neppure a passare, figuriamoci i mezzi della nettezza urbana.
Ed è qui che entrano in scena Daniel Yaboah, ghanese di 32 anni, e la sua asina Bella: con un carretto vanno avanti e indietro, raccogliendo i sacchi della spazzatura.
Daniel è sbarcato a Lampedusa nel 2008 e dall'anno successivo vive con la moglie nel villaggio dei pescatori.
" Sono contento perché mi sento utile" racconta. In Italia ha avuto due bambini: li ha chiamati Cosimo, in onore del santo patrono, e Domenico, come il sindaco Mimmo Lucano.
E' stato lui nel 1998, quando non era ancora primo cittadino, ad aprire le porte del paese a un gruppo di profughi sbarcati sulla costa.
Lo chiamavano "Mimmo dei curdi", poi diventato sindaco ha spinto Riace nello "Sprar" (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) che favorisce la convivenza quotidiana degli immigrati con le comunità locali.
Oggi il programma dà accoglienza in 128 comuni italiani a 5.000 migranti.
Per l'ex Ministro dell'Integrazione Cècile Kyenge, che ha visitato Riace, è questo il futuro dell'accoglienza , il modello da "esportare" nel resto d'Italia.
Daniel l'ha incontrata, stringendole la mano, le ha detto: "Per noi immigrati una vita felice in Italia è possibile, io ne sono la dimostrazione".
Il sindaco soddisfatto dell'operato risponde: "A Riace l'entusiasmo degli immigrati ha salvato una comunità a rischio estinzione". Nel dopoguerra il Paese contava 3.000 abitanti, nel 1998 era sceso a 1.500, e si avviava a scomparire come è accaduto a molti piccoli centri della regione.
Oggi gli abitanti sono 1.800, di cui quasi 500 stranieri.
Nella piazzetta di Riace la sera si riuniscono tutti, le botteghe sono gestite da persone del luogo e da rifugiati che lavorano fianco a fianco.
Buona parte dei migranti è sempre in bolletta, perché i 200 euro mensili che spettano a ciascuno da parte del ministero sono perennemente in ritardo, e così il sindaco ha cominciato a battere moneta locale: banconote con le effigi di Gandhi, Martin Luther king e la scritta "No razzismo", che i commercianti accettano tranquillamente come promessa di pagamento.
"Quelli che arrivano dopo aver sputato sangue sui barconi restano sbalorditi "racconta Abeba, etiope di 33 anni, sbarcata in Italia nel 2004 dopo un viaggio di due mesi.
Ora a Riace fa la mediatrice culturale, e gli immigrati li conosce tutti: hanno storie terribili alle spalle e poca voglia di socializzare. Ma poi capiscono che non sono finiti in un carcere. Qui siamo davvero tutti uguali, e tutti amici".
In Calabria sono sbarcati 1.800 dei 20.000 migranti approdati quest'anno nel nostro Paese.
Ma dalla Sicilia ne arrivano ogni giorno a decine.
Nel Cara (il centro d'accoglienza per richiedenti asilo) di Crotone sono stipate più di 1.450 persone a fronte di una capienza di 875.
Il 10 agosto nell'annesso Cie (il centro di identificazione ed espulsione) un marocchino di 31 anni ha perso la vita in circostanze poco chiare. E la sua morte ha scatenato una rivolta.
Ma l'immigrazione non è solo un'emergenza da risolvere rispedendo indietro chi arriva sulle nostre coste.
E allora succede di bello che... a Riace, hanno dimostrato che l'integrazione è possibile, nel 1972 dal mare sono emersi due gioielli d'arte portati nell'antichità da altri migranti, i greci, ed oggi coltivano un'opportunità per far rinascere e salvaguardare questo luogo meraviglioso.

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