UN CAFFÈ CON… ALESSANDRO VISPARELLI

Scritto da Super User.

07 01

Immaginate di essere seduti ad un tavolo di un bar con un collega, un dirigente di categoria o chiunque presti la propria attività nel mondo del lavoroe di discutere serenamente sorseggiando l’immancabile caffè. Ristretto, lungo, corto, macchiato, corretto, decaffeinato, la scelta è libera così come le risposte che forniranno i nostri gentili interlocutori alle domande.

In questo numero della rubrica abbiamo il piacere di prendere "Un caffè con..." Alessandro Visparelli, Presidente dell'Ente Nazionale Previdenza e Assistenza Consulenti del Lavoro.

Alessandro Visparelli, Presidente dell'Ente Nazionale Previdenza e Assistenza Consulenti del Lavoro. Grazie per aver accettato l'invito al nostro "bar virtuale", il luogo ideale in cui incontrarsi, scambiare opinioni e discutere liberamente sulla categoria e sui giovani Consulenti del Lavoro, sorseggiando un buon caffè.

D: Cominciamo questa chiacchierata parlando di un tema attuale: le Associazioni Giovani Consulenti del Lavoro. Cosa ne pensa e quali contributi crede che possano apportare alla categoria?

R: Se i giovani hanno scelto di associarsi tra di loro, credo lo abbiano fatto non per spirito di contrapposizione ma per rispondere in particolare ad una loro esigenza di fare rete e contribuire con maggior specificità alla crescita della categoria che non può dimenticare o sottovalutare le loro istanze. L'esperienza dei più anziani è certamente un valore ma deve essere posta al servizio dei più giovani per incoraggiarli ad entrare in tutti gli organismi di categoria, sindacali e istituzionali, per partecipare, condividere e contribuire a indirizzare le scelte politiche della professione.
Ma credo che i Consulenti del Lavoro abbiano già dato prova di saper confidare nei giovani affidando nel 2005 la guida del Consiglio Nazionale ad una giovane e brillante Collega e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

D: A proposito della riforma del sistema pensionistico dell'Enpacl, possiamo già fare un primo bilancio?

R: Il primo risultato da ascrivere alla riforma è che i colleghi ne hanno compreso la necessità. Rivedere i principali meccanismi del sistema pensionistico della Categoria era indispensabile per dare un futuro pensionistico alla Categoria stessa. L'enorme lavoro di condivisione, ad ogni livello decisionale e ovunque nel territorio, ha dato i suoi frutti. Nel primo anno di attuazione non abbiamo avuto particolari problemi applicativi ed anche le innovative modalità di calcolo del contributo soggettivo, ora a percentuale sul reddito professionale, sono state ben comprese.

D: La crisi tocca principalmente gli studi professionali ed in particolare i giovani professionisti. L'ente ha pensato ad interventi per sostenere i giovani?

R: Occuparsi di previdenza, in particolare di previdenza gestita a ripartizione, significa occuparsi del patto intergenerazionale e quindi dei giovani.
Abbiamo ridotto per 5 anni l'aliquota contributiva dal 12% al 6% per coloro che si iscrivono a meno di 35 anni di età e consentito il riscatto della laurea in 10 anni, senza interessi. In questo modo i più giovani possono utilizzare maggiori mezzi finanziari per iniziare al meglio l'attività professionale. Avranno poi tutto il tempo per rimpinguare il loro conto previdenziale con i versamenti facoltativi.
E poi, per il tramite del nostro Istituto Tesoriere, eroghiamo prestiti agevolati ai neo iscritti per aiutarli nell'avviare l'attività professionale.
La crisi potrebbe aver costretto qualche giovane (e anche i meno giovani) a dover rinunciare a versare i contributi: in questo caso si potrà sfruttare, entro il 24 aprile, il cosiddetto 'ravvedimento', un provvedimento temporaneo ed eccezionale, che consente di regolarizzare, anche in modo rateale, la propria posizione contributiva, usufruendo di una riduzione fino al 70% delle sanzioni.

D: I giovani rappresentano circa il 50% della categoria. Quali strumenti avete pensato per creare una sorte di rete intergenerazionale tra i professionisti anziani e quelli più giovani?

R: Nel nuovo sistema previdenziale è determinante porre la massima attenzione sull'andamento del gettito contributivo che dipende dal volume di affari e dal reddito complessivamente prodotti dalla categoria. Per favorire un trend positivo di tale gettito occorre agevolare e favorire il passaggio degli studi da colleghi anziani, vicini alla cessazione dell'attività professionale, a favore di giovani Consulenti del Lavoro. L'Ente da qualche mese sta elaborando una particolare linea di intervento, tramite il Confidi, per finanziare l'operazione.
La proposta non è stata ancora ben definita, ma si conta di portarla alla prossima assemblea dei delegati di giugno.

D: Secondo Lei dobbiamo aspettarci un'altra riforma del nostro Ente di Previdenza nei prossimi anni?

R: Se per riforma si intende un inasprimento delle regole del regime previdenziale, rispondo di no.
La riforma adottata dall' 1 gennaio 2013 dal nostro Ente è destinata ad avere una lunga vita perché è stata pensata non come risposta ad una sfavorevole congiuntura bensì per stabilizzare nel tempo il sistema.
Il nuovo impianto previdenziale contiene al proprio interno dei servo-meccanismi, idonei a reagire prontamente di fronte ad eventuali mutamenti economici e demografici della collettività associata.
Tuttavia, non possiamo ignorare che corriamo un ulteriore rischio, quello politico, dato dalla ingerenza delle manovre economiche del Governo sulle nostre Casse.

D: Grazie Presidente per la Sua consueta disponibilità. Prima di andare Le porgo un'ultima domanda.... che futuro devono aspettarsi i giovani Consulenti del Lavoro?

R: Sono certo che i nostri giovani, che hanno già capito l'importanza di fare rete, sapranno affrontare egregiamente il loro futuro potendo contare innanzitutto sulla loro preparazione e sul costante aggiornamento della loro formazione specialistica e, in secondo luogo, sulla determinazione della nostra Presidente Marina Calderone che grazie alla sua incessante e acuta azione ha permesso alla nostra Professione di essere sempre più considerata da chi governa il Paese.
E poi tutti i Consulenti del Lavoro potranno contare sempre sulla attenzione ed il sostegno dell'Ente di Previdenza che oltre ad occuparsi dell'equilibrio del sistema previdenziale, non mancherà di intervenire nei momenti di particolare stato di bisogno o altre gravi difficoltà.

postit 160

Post-it