UN CAFFÈ CON… FRANCESCO LONGOBARDI

Scritto da Super User.

07 01

Immaginate di essere seduti ad un tavolo di un bar con un collega, un dirigente di categoria o chiunque presti la propria attività nel mondo del lavoroe di discutere serenamente sorseggiando l’immancabile caffè. Ristretto, lungo, corto, macchiato, corretto, decaffeinato, la scelta è libera così come le risposte che forniranno i nostri gentili interlocutori alle domande.

In questo numero della rubrica abbiamo il piacere di prendere "Un caffè con..." Francesco Longobardi, Presidente dell'Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro Sindacato Unitario.

Buongiorno Presidente Longobardi. Grazie per aver accettato l'invito per questo caffè virtuale. Come Lei ben sa, in questo bar si discute di giovani Consulenti del Lavoro e delle loro interazioni con la categoria, con serenità e soprattutto con la massima sincerità, tanto ... nessuno ci sente!!! Al riguardo vorrei porgerLe alcune domande.

D: Si è tanto discusso dei giovani e dell'Associazione Nazionale Giovani Consulenti del Lavoro. Qual è la Sua opinione al riguardo?

R: Ho sempre visto di buon occhio l'aggregazione di giovani colleghi che sicuramente posso rappresentare il valore aggiunto all'intera categoria in termini propositivi e di valorizzazione delle competenze più contemporanee. L'Ancl ha scommesso da tempo sui giovani colleghi, tant'è che sono numerosi i Presidenti di Unioni Provinciali Ancl e Presidenti dei Consigli Regionali ascrivibili tra i giovani. Reputo prezioso che tali nuove energie si siano avvicinati alla politica sindacale di categoria e ne abbiamo fatto un motivo di attività per la propria professione. Non è un caso, peraltro, che in occasione dei corsi Ancl che si tengono a Fiesole per i nostri dirigenti, la partecipazione dei giovani colleghi è costantemente in crescita.

D: Quasi subito dopo la costituzione dell'Associazione Nazionale Giovani Consulenti del Lavoro, si è avviato con l'ANCL (come con tutte le altre istituzioni di categoria) un percorso di conoscenza reciproca e di propositiva collaborazione. Come giudica questo cammino e soprattutto, secondo Lei, che direzione prenderà nell'immediato futuro?

R: L'angolo di lettura degli eventi sociali da parte dei giovani colleghi, credo dovrà esprimere nuove proposte ed obiettivi professionali per l'intera categoria. Personalmente sono sempre stato aperto all'ascolto e a nuove iniziative che contribuiscano alla affermazione e visibilità del Sindacato e della categoria stessa. Questa è peraltro l'opera che ha messo in campo l'Ancl con la mia Presidenza che del resto ha trovato apprezzamento nell'ultimo congresso. Credo quindi si possa e si deve individuare percorsi comuni anche in campo sindacale, auspicando sinceramente che tra le nuove leve cresca la passione per l'attività sindacale al pari di quella professionale.

D: La nostra Categoria, fino alla costituzione dell'Associazione Nazionale Giovani Consulenti del Lavoro, era l'unica che, tra le professioni "che contano", non poteva vantare un'aggregazione giovanile attiva e propositiva. Secondo Lei, perchè?

R: Non era una vera e propria mancanza. I giovani colleghi c'erano ci sono e lavorano all'interno della categoria con vero attivismo. Mancava solo l'aggregazione formale, ma il dibattito ed il confronto tra le varie generazioni di colleghi è sempre stato laborioso e produttivo. Ora che sta partendo una vera e propria organizzazione giovanile, sappiamo tutti con maggior vigore di poter contare su stimoli ulteriori e complementari alle politiche di categoria.

Prima di dirigermi verso la cassa e pagare il caffè ... no, non insista, tocca a me, non la spunta con un meridionale. Cosa? Anche Lei è meridionale? È vero. Allora, facciamo così: mi concede l'ultima domanda e io accetto il caffè. Non avevo dubbi sulla Sua generosità..

D: L'ultima curiosità riguarda alcuni concetti: "ascensore sociale", "patto generazionale", "meritocrazia"; utopie oppure modelli sostenibili?

R: Personalmente non so se possono considerarsi utopie, ma è certo che bisogna crederci. Il miglioramento della condizione sociale passa inevitabilmente attraverso quei concetti, che dobbiamo fare propri individualmente per farli diventare collettivi.
Non solo nel nostro vivere quotidiano, ma anche nella nostra professione, che ormai vanta competenze assai diffuse che in prospettiva andranno a moltiplicarsi. Proprio i più giovani colleghi dovranno essere d'esempio: ecco il compito a casa!

Grazie Presidente per la gentilezza, la disponibilità e... il caffè!

 

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