SUCCEDE DI BELLO CHE…

Scritto da Super User.

Questa rubrica trae origine da un presupposto scontato e forse banale: pensare che dietro i ritmi frenetici delle nostre attività lavorative ci siano, prima che professionisti, persone. 

Quindi può far piacere ricordarsi, per un solo momento, questa piccola verità, giusto cinque minuti di svago in cui cercheremo di condividere con voi quello che, appunto, succede di bello. 


10 01Quando ho ricevuto la telefonata del nostro Presidente, che mi onora di proseguire la rubrica creata e inaugurata da Fabiola, mi sono sentita lusingata, ma allo stesso tempo spaventata.
Ho iniziato a navigare in modo frenetico su Internet cercando di trovare una notizia che potesse catturare l'attenzione dei nostri lettori e poi... proprio sotto il mio naso....trovata...un'immagine...riprodotta in un calendario appeso alla parete del mio ufficio...il Villaggio della Gioia.
Vi chiederete di che cosa si tratta... beh....già il nome trasmette pace, armonia e nella nostra quotidianità di Consulenti del Lavoro molte volte tutto questo manca.
Il Villaggio della Gioia è un luogo di accoglienza e di educazione che offre ai bambini orfani la possibilità di crescere in una dimensione familiare, situato a Nord di Dar Es Salaam, ex capitale della Tanzania.
Questa realtà, creata da Padre Fulgenzio Cortesi, è nata nell'agosto del 2000 per dare una risposta ai bimbi orfani a causa del virus dell'Aids, condannati alla cosiddetta "vita da strada".
Questo problema è una realtà in forte crescita, senza chiare documentazioni che possano quantificarlo.
Baba Fulgenzio, così come lo chiamano i piccoli ospiti del Villaggio della Gioia, li accoglie soddisfando i loro bisogni primari, istruendoli fino al conseguimento della laurea; chissà forse uno di loro diventerà un nostro futuro collega.
Facendo ricerche su Baba Fulgenzio, un aneddoto mi ha colpito: «....un mattino una bimba bussa alla mia porta. Vedo una bimba sorridente; mi dice: "asante baba" (grazie papà). Stupito le chiedo il perché; io non la conosco. "hapana baba" (no padre) mi risponde: " tu mi conosci; sei stato nella mia capanna e mi hai fatto una carezza". Stupito chiedo "ma non hai mamma che ti accarezza?". "Mamma non ce l'ho". "ci sarà papà". "papà non lo conosco". "ma allora chi c'è nella tua capanna?". "c'è una zia, molto vecchia e cieca, non mi vede e non mi accarezza mai..."».
Credo che questo episodio, raccontato con semplicità, ci faccia riflettere.
Molte sono le testimonianze di volontari che, al loro rientro in Italia, vengono pubblicate nel sito: esprimono gioia, ma anche nostalgia di queste terra, di questi bimbi che umanamente ti cambiano la vita.
Oltre i volontari bisogna ringraziare anche i numerosi sostenitori, tra questi l'ANCL e i Consulenti del Lavoro, che ogni anno sostengono economicamente il Villaggio della Gioia.
Una frase scritta sul calendario del 2013 mi ha fatto sorridere: "Caro fratello bianco, quando sono nato, ero nero, quando sono cresciuto, ero
nero, quando sono al sole, sono nero, quando sono malato, sono nero, quando morirò, sarò nero. Mentre tu, uomo bianco, quando sei nato, eri rosa, quando sei cresciuto, eri bianco, quando hai freddo, sei blu, quando hai paura, sei verde, quando sei malato, sei giallo, quando morirai, sarai grigio. Allora, di noi due, chi è l'uomo di colore?".
E allora succede di bello che, alle volte immersi nei problemi e nel caos del nostro mondo, dovremmo soffermarci e pensare a questa realtà...ci scapperebbe un sorriso, arrabbiandoci di meno per i problemi di tutti i giorni.

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