LA FORMAZIONE CONTINUA: IL VALORE AGGIUNTO DELLA NOSTRA CATEGORIA

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01 01In Italia si contano all'incirca 31 Albi Professionali atti a garantire professionalità, competenza e qualità dei professionisti ad essi iscritti.
All'interno di tale quadro, assurge un ruolo determinante la formazione, intesa come elemento imprescindibile di qualità, tanto per i professionisti iscritti quanto per coloro i quali si avvarranno dei loro servigi.
Oggi l'obbligo della formazione non è un elemento demandato al libero arbitrio, bensì un vincolo statuito da leggi e regolamenti che ne disciplinano il regolare svolgimento.
In particolare, per i Consulenti del Lavoro, la Formazione Continua Obbligatoria è regolamentata dall'articolo 23 comma 1 lett. e), dall'articolo 14 comma 1 lett. i) della legge 11 gennaio 1979. Tale dettato normativo riconosce nel Consiglio Nazionale dell'Ordine l'organo supremo di garanzia del corretto adempimento normativo. Il CNO, da parte sua, ha il compito di coordinare, promuovere e curare il miglioramento dei Consigli provinciali con lo scopo di perfezionarne le attività deputate appunto alla formazione. Gli stessi Consulenti del Lavoro, nel riconoscere la formazione come un elemento imprescindibile della professione, hanno inteso annoverare tale obbligo tra quelli regolamentati anche dal codice deontologico di categoria. Infatti gli articoli 3 e 9 trattano il ruolo del Consulente del Lavoro e ne regolamentano la sua attività sulla base dei principi di professionalità specifica, conservazione e CRESCITA DEL SAPERE, con particolare riguardo ai settori in cui l'attività viene svolta.
L'ordine professionale ha pertanto il fine di garantire la qualità delle attività svolte dai singoli professionisti, nell'interesse della categoria tutta.
Tale tutela della professione prima, e dei professionisti dopo, passa anche attraverso la verifica dell'avvenuta formazione da parte di tutti i Consulenti, nel rispetto degli standard di cui al dettato normativo. Ecco quindi che diventa elemento chiave il concetto di formazione continua; concetto considerato cardine per lo svolgimento dell'attività di Consulente del Lavoro .
La formazione continua rappresenta per i Consulenti del Lavoro un enorme balzo in avanti, in termini di evoluzione della professione e di arricchimento del sapere. La Formazione deve essere pertanto intesa come un duplice vantaggio per i Consulenti: il primo, spendibile all'interno della categoria stessa in termini di aumento della qualità della professionalità; il secondo, spendibile all'esterno, in primis con i propri clienti, al fine di migliorare l'eccellenza della prestazione.
Naturalmente, il concetto non è nuovo ai Consulenti del Lavoro; infatti Ci siamo autoregolamentati in tal senso sin dal 1997 e lo stesso art. 14, lett. i), della L. 12/1979, dice che i Consigli Provinciali hanno l'obbligo di curare il miglioramento e il perfezionamento degli iscritti nello svolgimento dell'attività professionale.
Proprio durante l'ultima assemblea dei Consigli Provinciali, tenutasi a Roma nei giorni del 29 e 30 novembre u.s., si è discusso delle novità in materia di Formazione Continua Obbligatoria. Si prevede l'introduzione del nuovo c.d. debito formativo nel biennio di valutazione dei Consulenti del Lavoro, ovvero la possibilità di recupero nel biennio successivo, fino ad una massimo di nove crediti; in base allo stesso aggiornamento, viene elevata al 40% la quota di crediti accumulabili tramite modalità e-learning, in accordo con l'evoluzione delle tecniche di formazione.
Nell'ottica dell'arricchimento del bagaglio culturale dei Consulenti del Lavoro, possiamo certamente annoverare una conquista importante, datata 2007, una sorta di pietra miliare: il titolo di Laurea quale elemento fondamentale per poter accedere all'albo dei praticanti consulenti del lavoro.
A seguito del percorso richiesto per diventare Consulente del Lavoro e, dopo aver superato positivamente l'esame di stato, il primo passo è quello di iscriversi ad uno dei 106 Consigli provinciali dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro, con l'opportunità di partecipare in prima persona alle attività istituzionali di categoria, che prevedono, tra le altre, la costituzione di Commissioni consultive composte anche da Consulenti del Lavoro esterni al Consiglio stesso.
Partecipare alle varie commissioni è un'opportunità utile di supporto alla crescita professionale personale e a quei colleghi che hanno difficoltà pratiche e di relazione nello svolgimento delle diverse attività che la professione contempla.
Lo scambio di buone pratiche e di knowledge specifica all'interno del Consiglio provinciale, l'insegnamento pratico e teorico da parte dei Consulenti con più esperienza che da anni già militano all'interno del Consiglio, permette ai giovani Consulenti del Lavoro di crescere professionalmente in modo costante e continuo e di migliorare le proprie competenze e la qualità dei servizi resi ai clienti.
In questo ambito, siamo di fronte ad una formazione continua che non è, di fatto, obbligatoria e non ancora regolamentata ma che costituisce, in effetti, il valore aggiunto più prezioso per la professionalità dei Consulenti del Lavoro.
Un percorso di crescita tacito, implicito ma onestamente e praticamente efficiente.

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