UN CAFFÈ CON…VINCENZO BARBARO

Scritto da Super User.

un caffe con

Immaginate di essere seduti ad un tavolo di un bar con un collega, un dirigente di categoria o chiunque presti la propria attività nel mondo del lavoroe di discutere serenamente sorseggiando l’immancabile caffè. Ristretto, lungo, corto, macchiato, corretto, decaffeinato, la scelta è libera così come le risposte che forniranno i nostri gentili interlocutori alle domande.

In questo numero della rubrica abbiamo il piacere di prendere "Un caffè con..." il Presidente del CPO di Palermo Vincenzo Barbaro.

D: Buongiorno Presidente Barbaro. Grazie per aver accettato l'invito al nostro "bar virtuale". Cominciamo questa chiacchierata parlando di un tema attuale: le Associazione Giovani Consulenti del Lavoro. Cosa ne pensa e quali contributi crede che possano apportare alla categoria?
R: La buona convivenza di tutte le componenti della categoria, anche di una neonata come l'Associazione Nazionale Giovani, è un valore aggiunto per tutti. Ordine e ANCL, insieme alla componente Associazione Giovani, nel rispetto dei propri ruoli, devono concorrere tutti alla crescita complessiva della categoria sia da un punto di vista professionale che in direzione dell'accrescimento della consapevolezza del ruolo che, oggi, i consulenti del lavoro hanno e devono avere su tematiche così complesse come lo sviluppo del mercato del lavoro, ma, direi anche, sul tema centrale di cosa fare per invertire una condizione di declino che il nostro Paese ha ormai imboccato da parecchi anni.

D: In che modo le Associazioni Giovani possono inserirsi nel contesto istituzionale di categoria?
R: Se l'obiettivo è alto, la convivenza è facile e possibile. Se, invece, ogni soggetto marca la propria "differenza" per far risaltare la propria identità e magari cercare di imporre la propria supremazia si rischia l'inizio della fine per il corso che la categoria si è data in questi ultimi anni. La confusione che si creerebbe all'interno della categoria si tradurrebbe in messaggio di disarmonia all'esterno vanificando quanto di buono fatto dalla categoria negli ultimi anni grazie all'autorevolezza della nostra Marina Calderone e dai Consiglieri Nazionali succedutisi. Quindi, ruoli chiari e obiettivi condivisi, questo è il segreto. L'Ordine deve svolgere compiti istituzionali e di rappresentanza, l'ANCL motore politico-associativo della categoria, l'Associazione Giovani coinvolgimento dei giovani colleghi (compresi i praticanti) alle attività dell'Ordine.

D: Quindi secondo Lei ANCL e Associazioni Giovani possono coesistere serenamente?
R: In questo senso non vedo rischi di sovrapposizione tra soggetti, anche se, in questo momento si fa un gran parlare a livello nazionale di questa presunta sovrapposizione dei ruoli tra ANCL e Associazione Giovani. Guai a far prevalere logiche di contrapposizione che alimentate da personalismi avrebbero solo l'effetto di far deflagrare la categoria a livello locale e conseguentemente avere riflessi negativi a livello nazionale. Un ruolo centrale lo hanno i dirigenti di categoria a livello locale, in primis i Presidenti degli Ordini, i quali devono rappresentare nel complesso la categoria in tutte le sue articolazioni e istanze, astenendosi dall'alimentare ed anzi spegnendo i piccoli e grandi focolai che possano nascere.

D: L'Associazione Giovani Consulenti del Lavoro di Palermo è nata nel 2004, ben nove anni fa. Ci parli cortesemente dell'esperienza della Vostra provincia.
R: L'esperienza di Palermo, la considero virtuosa. L'unitarietà di intenti prevale sui distinguo e tutte le componenti lavorano affinché la categoria cresca professionalmente e socialmente, ognuno nell'ambito di un ruolo assegnato. L'Associazione Giovani è riuscita nel tempo a coinvolgere i giovani colleghi e gli aspiranti consulenti nella vita della categoria, utilizzando spazi appositamente ricavati all'interno dei momenti di vita della professione. Il tutto senza travalicare il ruolo assegnato di collegamento tra nuovi consulenti ed istituzioni di categoria. In tal senso molti dei colleghi aderenti all'Associazione sono anche iscritti all'ANCL ed i quadri direttivi lo sono tutti. Alcuni rappresentanti dell'Associazione del passato oggi siedono anche in Consiglio e quelli attuali un giorno lo potranno essere. Una naturale dinamica in cui chi, a qualsiasi titolo, si mette a servizio, viene chiamato a ruoli differenti con un percorso di crescita finalizzato a dare continuità alla categoria con un meccanismo normale di ricambio della classe dirigente.

D: In che modo partecipa alle attività dell'Associazione Giovani della Vostra provincia?
R: Almeno una volta l'anno partecipo ad iniziative formative promosse dall'Associazione e rivolte ai giovani colleghi accorgendomi come la categoria stia cambiando progressivamente grazie ad una crescita professionale progressiva che deve essere ineluttabile se si vuole mantenere un ruolo fondamentale nel panorama delle professioni. Tutto questo avviene grazie anche al contributo dell'Associazione Giovani che non ha un ruolo sostitutivo ma di integrazione rispetto ai soggetti storici come Ordine e ANCL. Ogni dirigente di categoria è stato infatti un giovane consulente e sarà un giorno anziano consulente: cambia l'aggettivo (giovane, anziano) non il sostantivo (consulente del lavoro).

Presidente Barbaro La ringraziamo per il prezioso tempo che ci ha concesso. Ci saluti i colleghi di Palermo e ...paga Lei il conto?

postit 160

Post-it