SUMMER SCHOOL 2013

Scritto da Super User.

Iniziamo dalla fine: il successo della Summer School ha creato la Winter School! Quali ne sono i presupposti e cosa è ed in cosa consistono Summer e Winter School (evento di prossima realizzazione) proviamo a raccontarvelo in questa breve cronaca di tre giorni densi di eventi, emozioni, discorsi, condivisioni di idee, opinioni, scontri ed incontri.

Tra il 28 ed il 31 agosto, a Treia (MC), un piccolo borgo posto su una lunga e stretta sella di arenaria, dalla quale si ammira tutta la valle nel cui seno scorre il fiume Potenza, la Fondazione Studi, di concerto con Il Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro, con la fondamentale presenza e sotto la accorta supervisione dei rispettivi Presidenti, Rosario De Luca e Marina Calderone, hanno organizzato e dato luogo ad uno degli eventi formativi più intensi e significativi di sempre nell'ambito della categoria.3 02
Sono state giornate intense per lavori, sessioni di studio, eventi formativi di alto profilo, ricchi di nozioni, e concetti fondamentali in materia di comunicazione, organizzazione e gestione dello studio professionale, che hanno visto impegnati attivamente, sia sul versante docenti, sia su quello discenti, colleghi di ogni età e di ogni parte di Italia, colleghi alla pari, indipendentemente dalla situazione anagrafica, under e over 45!
Il tutto è stato realizzato in una location, cui, a nostro avviso, si deve buona parte del successo dell'evento Summer School, che si è da subito presentata come un concentrato di sensazioni positive fatte di accoglienza, benessere, comfort, insomma quel giusto insieme di condizioni fondamentali che ha favorito la familiarizzazione tra i colleghi e una più attiva partecipazione da parte di tutti noi. Non solo, a ciò si aggiunga la novità nell'organizzazione dell'attività didattica strutturata in modo tale da farci passare tutto il tempo insieme, intervallo di pranzo e cena compresi, per rafforzare e consolidare le conoscenze reciproche tra colleghi, vecchie o nuove che fossero.
L'evento ha visto coinvolti tra i tanti, in qualità di docenti, non solo esperti colleghi ma anche professionisti di diversa estrazione, docenti universitari, personalità politiche locali e nazionali quali, il Sottosegretario al Ministero degli Affari Esteri Dott. Vincenzo Scotti. Il tutto sempre alla imprescindibile e necessaria presenza della Presidente del Consiglio Nazionale dell'Ordine Marina Calderone, le cui parole hanno sempre ben riassunto e chiosato il senso della nostra partecipazione alla Summer School. Gli "attori" intervenuti senza risparmiarsi nell' alternarsi in aula o sul palco, in sede di convegno, hanno dato il loro contributo a chi ha investito tempo di vita, di lavoro e risorse per meglio capire, analizzare, studiare il perché, il come ed il quando del valore della comunicazione del proprio ruolo, della propria posizione e della strada che può ed in un certo senso si può seguire professionalmente e, perché no, personalmente per rendere la propria azione efficace non solo all'interno dello studio e del proprio ambiente lavorativo ma anche all'esterno, nelle relazioni sociali.3 03
Un inizio un po' formale per un articolo vero? Quasi lezioso, poco accattivante e forse un po' stucchevole, una descrizione che potrebbe non invogliare o non incuriosire sul perché della Summer School e sul perché è stato importante partecipare.
Bene: si legge Summer School, si dice e si intende coniugare al futuro la nostra professione, quella di Consulente del Lavoro, quindi metterci impegno, metterci sacrificio in quello che si fa, dimostrare tenacia, orgoglio, e assenza di pregiudizi ed è già un successo la voglia di esserci.
La Summer School ha dato una scossa, una forte tensione emotiva e propositiva a tanti colleghi che forse ancora non avevano avuto occasione di interfacciarsi con il pool di professionisti in forza alla potente macchina organizzativa della Fondazione Studi e del Consiglio Nazionale.
La Summer School ha visto coinvolto buona parte del Consiglio Nazionale dell'Ordine, membri ed esponenti dell'Enpacl e dell'Ancl nazionali e locali che non si sono sottratti al percorso formativo ed hanno condiviso coi colleghi l'impegno e l'entusiasmo di questi momenti importanti.
Tutti noi abbiamo vissuto l'emozione ed il relativo ricordo da cui nasce l'esperienza, come dice Andrea Pozzatti, uno degli attori principali di questo evento, del capire quale deve essere il ruolo del Consulente del Lavoro.
Tutti noi, riteniamo, abbiamo preso coscienza di come il Consulente del Lavoro, professionista centrale nella vita dell'azienda e nel tessuto economico del Paese deve muoversi, deve uscire allo scoperto trovando, al meglio delle proprie possibilità, le soluzioni per capire la crisi e sfruttarne aspetti e pieghe per ripartire alla grande. All'evidenza di come la figura del CDL sia mutata con il tempo e come il tempo ne stia mutando il ruolo non è possibile opporre obiezioni di sorta. Tutti noi, alla luce di quest'esperienza, siamo stati portati ad essere maggiormente consapevoli che alla crisi dobbiamo rispondere con sfide e progetti di vita e professione invece che con rassegnazione, disillusione e sopraffazione: alternative facili e rassicuranti ma per nulla proprie del nostro DNA, del DNA del Consulente del Lavoro. Tutti noi ci siamo resi conto di avere la possibilità, senza timori o riserve, di poter crescere individualmente, in gruppo e per il gruppo.
Cosa abbiamo imparato alla Summer School, cosa abbiamo visto e chi abbiamo incontrato? Abbiamo incontrato Andrea Pozzatti, per alcuni nuovo, per altri una conoscenza importante, un maieuta, per dirla alla Socrate, che tira fuori concetti, idee sul ruolo, sulla posizione, sull'organizzazione della nostra professione. Concetti che forse già sono od erano a noi noti e chiari ma cui non consentivamo di giungere a quel giusto livello di consapevolezza, forse per timore, per una necessaria e rassicurante routinarietà delle azioni e forse anche per paura di accettare la sfida ad evolvere e meglio strutturare la propria posizione ed il proprio ruolo.
Ad Andrea Pozzatti va il merito di aver chiarito che la paura del cambiamento in un momento come questo è il nostro peggior nemico. Ma Andrea, quasi si fosse durante un palleggio in una partita di tennis si è unito il contributo di Stefano Mustica in tema di formazione ed organizzazione. Tra i mille concetti snocciolati ed analizzati non ultimo e meno importante, il Prof. Mustica ha presentato la Sua "formula della felicità". 3 01Di cosa si tratta? Semplificando e forse banalizzando il concetto, di altro non si tratta che di trovare in noi stessi la motivazione al cambiamento, la spinta ad uscire allo scoperto, dallo studio (inteso come ambiente di lavoro) e dalle proprie certezze quotidiane, e fare del nostro meglio per organizzare bene l'attività produttiva e collaborare alla visibilità ed alla forza del Consulente del Lavoro come singolo e come giunto cardanico della categoria.
Altri colleghi ed esperti non hanno lesinato nozioni per meglio gestire la propria professionalità e la propria professione. Chi, come Luca Piscaglia, testimoniando la propria posizione e la propria capacità di conquistarla, anche partendo dalla semplice gestione del rapporto di lavoro domestico e rafforzando il proprio ruolo con la stima non solo professionale ma anche personale dei clienti; chi dandoci un piccolo saggio di fiducia nelle nostre capacità e potenzialità come Roberta Fabbri, chi suggerendo efficaci strumenti di gestione organizzativa, come Claudio Baldassarri e Claudio Cortesi, o nuove strumentazioni e tecnologie comunicative come Massimo Cugusi e Maurizio Battelli.
Dare conto dell'importanza di tutti questi contributi non è possibile né è giusto, perché certe esperienze debbono essere vissute e condivise, ma quello che rimane è il ricordo dell'emozione e dell'esperienza. Emozione culminata e colmata dal contributo di due professionisti che tanto hanno dato con la loro testimonianza: sulla deontologia, Claudio Cavaliere; su un punto di vista del vivere la vita e la professione diversamente pieno e diversamente sfidante l'Avvocato Francesco Mercurio, un professionista brillante, preparato, salace e ...diversamente abile. Francesco, sordo e cieco, con le sue parole ha sfidato le nostre personali barriere, rassicuranti e protettive, schiaffeggiando la nostra quotidianità con la sua forza di volontà ed il suo carisma, dimostrando, se ce ne fosse stato il bisogno, che non esiste pietà, non esiste zona comfort che tenga: devi contare su te stesso, trovare il tuo stile e trovare condivisione di valori con chi come te vive le medesime esperienze e dunque renderti forte tu per primo per poi rafforzare i tuoi simili e quindi la tua categoria.
Ecco, se si potesse riassumere in due parole, questa esperienza si potrebbe dire che alcuni professionisti e colleghi si sono messi al nostro servizio, al di là delle cariche o delle posizioni, non senza citare "La Collega" che per prima si batte per la centralità del nostro ruolo e della nostra professione, già fin dal Congresso Straordinario di Roma del novembre 2012, e stanno perseguendo con successo un progressivo disegno di crescita, lento, solido ed efficace là, negli spazi "dove nessuno (di noi seduti alla nostra comoda scrivania) è mai giunto prima".
Su queste premesse quello che ci piace voler dire a tutti coloro che si sono impegnati in questo evento e che quotidianamente danno anima a corpo per noi e per far crescere la categoria è, continuando a rubare i motti di un famoso telefilm di fantascienza - Star Trek -: "alla via così!". Quanto ai colleghi, come dice il collega Cristian Buda, Amico con cui ho scritto queste due brevi righe sulla Summer School, il vero motto, per tornare al nostro caro Stivale, lo dobbiamo rubare a Vittorio Alfieri: "Volli, e volli sempre, e fortissimamente volli"...Beh, senza esagerare il concetto, questo significa, se non fosse stato sufficientemente chiarito, che è ora di darsi da fare ed impegnarsi in una professione: quella del Consulente del Lavoro, ed è questa la vera sfida.
Il percorso formativo, come anticipato, non si esaurisce con la Summer School, a febbraio, considerato il successo dell'edizione estiva, verrà organizzata la Winter School...proseguiamo nel nostro processo di crescita.
Nel precedente numero avete letto cos'è' il Lab ...questa è un' evoluzione, forse un'integrazione, è per alcuni un'amicizia che migliora, si rafforza, per altri un conoscere e familiarizzare con chi condivide esperienze e professione seppur con età diverse, è dimostrare di non essere solo annotatori di presenze e numeri, è raccontarsi senza aver paura di sbagliare, il realizzare un sodalizio professionale che ricorda molto da vicino una relazione familiare, relazione che non abbiamo mai avuto ma che ora ci accoglie e ci sprona.

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