LA DEONTOLOGIA: ELEMENTO IMPRESCINDIBILE NELLA CRESCITA PROFESSIONALE

Scritto da Super User.

Sarebbe impossibile parlare del significato della deontologia, senza aver prima trattato di un concetto altrettanto importante, quale quello dell'etica.
Entrambi i termini citati, rappresentano macrocosmi sui quali la filosofia ha scritto fiumi di parole, e ovviamente non è questa la sede opportuna per aggiungerne delle altre. Tuttavia, possiamo sommariamente dire che l'Etica rappresenta i criteri in base ai quali si valutano i comportamenti e le scelte, il modo di essere dell'uomo e la sua condotta rapportato al bene e al male, a ciò che è giusto e a ciò che è sbagliato, in relazione a ciò che è corretto e a ciò che non lo è.
Sotto questa chiave di lettura la deontologia, quindi, diventa l'espressione dell'etica professionale, della quale si cura di articolare obblighi e doveri rispetto ai soggetti terzi, rispetto alla professione stessa, nonché rispetto ad altri professionisti.
Si può quindi sostenere che la deontologia professionale raggruppa l'insieme codificato degli obblighi cui devono attenersi i professionisti (intesi come soggetti operanti nell'ambito di una specifica professione), nell'esercizio delle loro attività.
L'analisi deontologica, non contempla affatto la conoscenza tecnica specifica con la quale viene svolta la professione, bensì regolamenta quei comportamenti assunti dai singoli professionisti nello svolgimento degli incarichi assunti.
Questo inizio, non vuole avere la saccente presunzione di assurgere ad insegnamento; è una semplice riflessione ad alta voce, una rilettura di concetti fondamentali che a volte possono cadere nel dimenticatoio.1 01
La deontologia, non è una norma la cui applicazione è lasciata al libero arbitrio del singolo professionista, non è un vestito che si stabilisce di indossare qualora se ne ravvisi una specifica utilità. E' un dovere che ogni professionista si è assunto nel preciso istante in cui ha iniziato il suo cammino lavorativo; è un obbligo che si è assunto nei confronti della professione e degli altri professionisti; è una regola di vita, una seconda pelle. E' tutto ciò che differenzia un professionista da un semplice operatore di settore.
La definizione di "Libero Professionista", oggi, può essere certamente ridotta e ricondotta semplicemente a "Professionista", poiché i ritmi frenetici e caotici che la professione oggi impone, di "Libero" ci lasciano ben poco. Tuttavia, l'appellativo di "Professionista", senza un codice che ne regolamenti i comportamenti, non avrebbe la stessa efficacia, ossia la stessa garanzia che attesta che dietro un Professionista vi è sempre una adeguata dose di professionalità.
Il vigente Codice Deontologico dei Consulenti del Lavoro, è stato approvato con delibera n.209 del 03 ottobre 2008 dal Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro.
Invito tutti i Giovani Consulenti a leggerlo con attenzione, poiché al suo interno sono racchiusi i valori della nostra professione, valori come il dovere di dignità e decoro, il dovere di lealtà e correttezza, concorrenza leale e soprattutto la regolamentazione dei rapporti tra il singolo Consulente e le Istituzioni di categoria, e viceversa.
Quando un giovane si affaccia alla professione, ha la scrivania sommersa da una quantità infinita di libri, periodici e ogni altra fonte di apprendimento professionale che gli necessita per il proprio aggiornamento e soprattutto per tenere il passo di una normativa forse troppo prolifera.
Mi piacerebbe invece conoscere quei colleghi che hanno sempre in vista sulla propria scrivania anche il codice deontologico di categoria.
Purtroppo, spesse volte, ci si ricorda della sua istituzione, soltanto quando si sta attraversando una situazione particolare e lo si rispolvera per utilizzarlo come strumento di attacco o di difesa.
Sempre poche sono invece le occasioni di rilettura, giusto per il piacere di riassaporare i nostri valori più veri.
Il nostro codice deontologico, possiamo paragonarlo ad una certificazione di qualità per i nostri clienti, ad una carta costituzionale di categoria, ad una sorta di "codice civile" (inteso nella accezione più pura) che regolamenta la vita professionale.
E' tuttavia impensabile ipotizzare una vita lavorativa scevra da errori; impossibile immaginarlo. Quello che fa la differenza tra uno sbaglio ed un altro, è proprio il comportamento etico che ha portato all'errore; è proprio l'insieme di ragionamenti prima e di azioni dopo, che lo rendono sanabile ovvero condannabile.
E' talmente importante il ruolo della Deontologia, all'interno della nostra Professione (come all'interno di qualsiasi altra professione ordinistica), al punto che si è ritenuto opportuno inserirne il suo aggiornamento obbligatorio all'interno del nostro regolamento della Formazione Continua Obbligatoria.
Tuttavia, prima di concludere, mi piace rileggere assieme a chi avrà avuto la pazienza di leggermi fino a questo punto, l'art.1 del nostro Codice Deontologico. Nello specifico recita:

"Il presente Codice reca le norme deontologiche circa l'esercizio della professione di Consulente del Lavoro al fine di garantire gli interessi generali ad esso connessi, di tutelare l'affidamento della clientela, assicurare il decoro e la dignità professionale e il rispetto della legalità.
Il Codice si applica agli iscritti all'albo, che sono tenuti a conformare la propria condotta ai doveri di cui al Titolo II".
In conclusione, mi piace riprendere le parole della Presidente Marina Calderone, quando, parlando del nostro bagaglio professionale, lo definisce la nostra "Cassetta degli attrezzi". In questa chiave di lettura, si può certamente dire che tra tutti gli attrezzi che possiamo tenere nella nostra cassetta, la Deontologia Professionale non può e non deve mancare.

Codice Deontologico:
http://www.consulentidellavoro.it/PDF/CNO/DocsIstituzionali/Codice%20Deontologico.pdf

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