LA LIBERTA’ DI ASSOCIARSI, IL DIRITTO DI ESSERE PARTE DEL PROPRIO FUTURO, IL DOVERE DI IMPEGNARSI PER L’INTERA CATEGORIA

Scritto da Super User.

E' proprio vero, nella vita spesso il cerchio si chiude. Con questo pezzo mi piacerebbe trasmettervi qualcosa di me, punti di vista, riflessioni, sensazioni.
I giorni immediatamente precedenti alla nascita della nostra Associazione Nazionale Giovani Consulenti del Lavoro (ANGCDL) sono stati per me densi di intensissime emozioni. Probabilmente perché, come spesso accade nella vita, i momenti importanti arrivano sempre "in gruppo". E' stato così in giugno. Ho visto chiaramente come gli anelli di una catena siano inscindibili.
La mia scelta di vita professionale è legata indissolubilmente a mio zio Mario, anche lui, non casualmente, Consulente del Lavoro. Mio zio mi ha trasmesso la passione per questa meravigliosa e dinamica professione, non i clienti purtroppo, era già in pensione! Lui ci ha lasciato il 17 giugno 2013, a quasi 92 anni, e con una vita "da film" alle spalle. Quando ricordo mio zio immediatamente penso alla parola "libertà". Il termine libertà nasce dal latino "libertas", derivato dall'aggettivo "liber". "Liber" indicava chi era libero legalmente, cioè l'uomo libero perché distinto per nascita dallo schiavo, il "servus".
Quando mi viene in mente mio zio penso alla libertà perché lui, fra le tante esperienze della sua vita, ha vissuto forse la più profonda e assoluta forma di negazione della libertà: è stato prigioniero in un campo di concentramento nazista in terra tedesca. Quando mio zio mi ha raccontato per la prima volta l'esperienza vissuta nel lager, e piangeva come un bambino, trasmettendomi un fiume in piena di selvagge emozioni, la mia vita è cambiata! Ho iniziato a pormi degli interrogativi. Non è forse vero che il significato di questa indefinibile, immensa parola è differente per ognuno di noi a seconda delle esperienze di vita? Perché parlare di libertà oggi? Noi cittadini dei paesi "civilizzati" del XXI secolo conosciamo e ci chiediamo quale sia il senso profondo del termine libertà? Di quali forme di negazione della libertà viviamo ai nostri tempi?
Mio zio, la stessa persona che mi ha fatto tanto riflettere sul significato della parola libertà, mi raccontava anche delle esperienze lavorative del suo tempo e di come anche allora si vedevano, radunavano tra colleghi, amici e parlavano di lavoro, politica, tempo libero. La libertà di associazione è fissata nel nostro ordinamento da principi costituzionali. L'art. 18 della Costituzione dice: "I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale". Più leggo la nostra Costituzione e più ne rimango incantato. Il vedersi, lo stare in gruppo per discutere su argomenti di interesse comune, la tendenza sociale a radunarsi in movimenti, associazioni, gli incontri tra coetanei, giovani professionisti, colleghi, lavoratori, sono una delle cose più spontanee e usuali che possano esistere nelle nostre vite. Perché non c'è niente di più normale ed irrefrenabile della voglia di stare assieme, conoscersi, scoprire nuove realtà, confrontarsi, darsi forza l'un l'altro di un gruppo di ragazzi!
Ed ecco che da questo desiderio parecchi giovani Consulenti del Lavoro, conosciutisi a novembre 2012 in occasione del Congresso Straordinario di categoria e in virtù del grande spazio avuto dai propri "illuminati" dirigenti, decidono di iniziare a vedersi, frequentarsi, per conoscersi meglio. Dopo la creazione di una vera e propria rete di contatti, moderna, efficace, essenziale, nata per comunicare da giovani con altri giovani, il gruppo si rende conto di avere delle forti esigenze comuni legate alla stessa professione svolta. L'incontro seguente di maggio 2013 traccia le linee del percorso da seguire. I giovani rappresentano il futuro, ma perché non partecipare attivamente alla costruzione del proprio? Perché non iniziare a lavorare insieme tra giovani, visto che per i prossimi 30 anni si condividerà la carrozza del treno del viaggio nel mondo della professione? Perché non farsi portavoce delle istanze giovanili davanti alle istituzioni di categoria? Perché non cominciare a dialogare e collaborare con quest'ultime, visto che proprio i dirigenti hanno dimostrato di credere nei giovani e di volergli dare fiducia? Perché non sedersi ad un tavolo e ascoltare i colleghi più esperti che tanto hanno fatto e fanno per la crescita della categoria? E perché non fare tutto questo creando un organismo che rappresenti tutti i giovani sia davanti alle istituzioni che alle altre categorie professionali?
Le scelte importanti delle nostre vite vanno fatte nell'attimo giusto. E questo è il momento di mettersi in gioco, prendendosi le proprie responsabilità. E' il momento di dare un contributo per il proprio futuro, ma anche e soprattutto per il bene dell'intera categoria, pensando a lavorare, uniti, e non alle poltrone!
In questo particolare periodo socio-economico non possiamo perderci in inutili frammentazioni, dobbiamo marciare compatti e uniti verso il futuro, impegnandoci giornalmente per rappresentare degnamente e far crescere la figura del Consulente del Lavoro.
E' un dovere continuare a seguire il percorso tracciato dai nostri dirigenti negli ultimi anni. Dirigenti che hanno lavorato e lavorano incessantemente per la categoria e sono riusciti a dare una credibilità e una visibilità mai avute prima alla figura del Consulente del Lavoro.
I giovani credono nella loro professione, credono nel lavoro di tutti i giorni, credono nei loro dirigenti, credono nei colleghi più esperti, credono nel dialogo, credono nella collaborazione, credono in un futuro migliore, credono nei sogni. E nella classe chiamata "vita" all'appello rispondono presenti, pronti ad impegnarsi mettendo le loro fresche energie e idee a disposizione dell'intera categoria.
Il 19 giugno 2013 ho registrato personalmente all'Agenzia delle Entrate l'atto costitutivo e lo statuto della nostra Associazione Nazionale Giovani Consulenti del Lavoro. Nello stesso
giorno abbiamo dato l'ultimo saluto terreno a mio zio Mario. E lì un cerchio si è chiuso. E forse se ne è aperto uno nuovo, quello della storia della nostra Associazione Giovani.

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