LAVORO E SVILUPPO

01In occasione del Festival del lavoro 2017 tenutosi a Torino, durante il dibattito "Lavoro e sviluppo" si sono susseguiti interventi autorevoli, i quali ruotavano intorno ai seguenti temi:

• la digitalizzazione,
• l'automazione dei processi produttivi,
• la globalizzazione,
• il costo del lavoro,
• il turismo inteso come chiave di svolta per l'economia,
• la burocrazia e il modello di Tallinn (Estonia).

Ossia tutti quegli elementi che impongono un grande cambiamento nei modelli produttivi.

Luca Visentini, Segretario generale della Confederazione Europea dei Sindacati (CES), si è soffermato su due temi: in primis sulla bassa crescita dell'Italia e successivamente sulla mancata occupazione. Visentini evidenzia in particolare il paradosso per cui si rileva una forte crescita in Europa quando in realtà ciò non avviene in Italia. Egli ritiene che due fattori degni di osservazione per comprendere tale fenomeno siano: il crollo generalizzato in Europa degli investimenti pubblici e privati e la totale stagnazione della domanda interna dei singoli Paesi.

Sergio Chiamparino Presidente della Regione Piemonte, sul paradosso "crescita senza occupazione", nella città che ha fatto dell'industria italiana il centro, ossia Torino, ha focalizzato l'attenzione sulla crisi dell'industria manifatturiera, tipica piemontese, che ha picchiato più duro che in altre parti dove c'è differenziazione di attività, come ad esempio Milano, e sul rinnovamento in atto posto in essere da realtà manifatturiere come la Maserati. La chiave di svolta secondo il Presidente ad oggi è il Turismo.

L'on. Francesco Boccia, ha poi affrontato il tema della rivoluzione moderna del Capitalismo, in atto oggi, dove "i dati valgono più del cemento", dove "la dematerializzazione della ricchezza ha partorito le c.d. multinazionali" e dove la necessità di disciplinare tutto ciò che è online è diventata una priorità irrinunciabile. Con riferimento al tema sul costo del lavoro ha affermato che la decontribuzione non debba valere solo per il mezzogiorno ma in tutta Italia.

Vincenzo Silvestri, Consigliere Nazionale dei Consulenti del Lavoro, sul tema della burocrazia digitale ha affermato che il problema di fondo sia stato pensare che in ITALIA "digitalizzare" potesse risolvere il caos, con il risultato di produrre ancora più caos. Questo perché bisognerebbe capire prima in termini normativi cosa occorre e cosa no, dopodiché digitalizzare i processi. Ha poi posto l'attenzione sul tema del costo del lavoro. Nella fattispecie sostiene che sulle imprese in Italia grava un grandissimo fardello, introducendo cosi il concetto di equilibrio della tassazione. La sua riflessione è che oggi per un 1 euro di economia reale si hanno 12 euro di economia finanziaria, il che significa che il datore di lavoro deve sostenere il 47% (circa) di tassazione sul lavoro per finanziare il welfare.

Andrea Ricci dell'Istituto Nazionale per l'Analisi delle Politiche Pubbliche si è invece soffermato sul tema delle politiche del lavoro, ribadendo un concetto fondamentale: "non è il lavoro a creare le imprese, ma sono le imprese a creare lavoro".
Sotto questo profilo, il fallimento delle politiche economiche messe in atto negli ultimi anni quali ad esempio la riforma delle pensioni e la contrattazione in deroga, non hanno prodotto l'effetto desiderato, ossia gli investimenti, bensì solo conflittualità.

Pasquale russo, Direttore Generale della Link Campus University, con riferimento al processo di digitalizzazione, ha osservato che l'Italia è semplice fruitrice e non attrice dello stesso processo.

Il Sen. Giulio Tremonti, traendo spunto dal suo libro intitolato "Il fantasma della povertà", pubblicato nel 1995, ha messo in luce due concetti chiave: la rivoluzione digitale che è avvenuta troppo velocemente cambiando radicalmente la struttura sociale e l'eccesso di legiferazione, accusando quindi la politica di non favorire le politiche sociali ma anzi di distrugge il lavoro.

Il giornalista Sergio Frau in relazione al tema "come creare posti di lavoro" trae spunto dal suo libro dal titolo "Omphalos" esordendo durante il dibattito con la tesi secondo cui la Sardegna sarebbe il primo centro del mondo antico.
Quest'isola, secondo Frau, potrebbe essere il cantiere più entusiasmante del mondo in quanto "tesoro" per archeologi e maestri delle cave, in grado di creare tantissimi posti di lavoro. Questo modello, secondo lo scrittore, potrebbe essere poi riproposto ovunque.

Il critico d'arte Vittorio Sgarbi ha infine concluso il dibattito: nel suo intervento ha sostenuto che il patrimonio artistico potrebbe essere la chiave di svolta per l'economia italiana, auspicando pertanto la creazione di un "Ministero del tesoro dei beni culturali".

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