BONUS MAMMA: UN AIUTO PER LE NEO MAMME

Scritto da Orazio Commendatore.

02 01Si chiama " Bonus Mamma Domani " il nuovo incentivo riconosciuto per i nuovi nati nel 2017 ma viene comunque concesso anche alle mamme che decidono di adottare un minore.
Il premio consiste in 800 euro ( una tantum ) elargito dall' INPS alle neo mamme.
Analizziamo l'incentivo con attenzione, focalizzando a chi è rivolto, rilevando quali sono i requisiti per ottenere tale incentivo e soprattutto specificando che il riconoscimento del bonus non concorre alla formazione del reddito complessivo di cui all'articolo 8 del Testo Unico delle imposte sui redditi.
La prestazione è rivolta a tutte le donne che a partire dal 1° gennaio 2017 si trovano al settimo mese di gravidanza o che abbiano partorito ( anche se prematuramente all'inizio dell'ottavo mese ).
Rientrano a far parte degli aventi i requisiti per il riconoscimento dell'incentivo, tutte le mamme che decidono di adottare un minore avendo sentenza di adozione definitiva ai sensi della legge 4 maggio 1983, n. 184; possono accedervi anche coloro che alla data del 1° gennaio 2017 si trovano ad avere affidamento preadottivo nazionale disposto con ordinanza ai sensi dell'art. 22, c. 6, l. 184/1983 o affidamento preadottivo internazionale ai sensi dell'art. 34, l. 184/1983.

E' giusto precisare che il bonus viene riconosciuto a singolo evento, nel parto gemellare ad esempio, l'incentivo viene erogato per ogni figlio; stesso discorso vale per le adozioni o gli affidamenti.
Ulteriore requisito per ottenere il Bonus Mamma è la residenza in Italia e/o la cittadinanza italiana o comunitaria.
Per le cittadine non comunitarie vi sono alcune restrizioni, ovvero, rientrano nel bonus coloro che hanno lo status di rifugiato politico e protezione sussidiaria, le quali sono equiparate alle cittadine italiane per effetto dell'articolo 27, decreto legislativo 19 novembre 2007, n. 251.
Diverso è per le cittadine non comunitarie che non sono in Italia con lo status di rifugiati ma con il permesso di soggiorno. Dopo lunghe battaglie l'INPS alle cittadine non comunitarie riconosce il bonus a patto che abbiano il permesso di soggiorno UE per lunghi periodi, di cui all'articolo 9, decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 oppure di una delle carte di soggiorno per familiari di cittadini UE previste dagli artt. 10 e 17, decreto legislativo 6 febbraio 2007, n. 30, come da indicazioni ministeriali relative all'estensione della disciplina prevista in materia di assegno di natalità alla misura in argomento come si evince nella circolare INPS 6 dicembre 2016, n. 214.
La domanda Bonus Mamma dev'essere presentata dalle richiedenti dopo il compimento del settimo mese di gravidanza o comunque entro un anno dal verificarsi dell'evento, che si tratti di nascita, adozione o affidamento. Il tutto viene presentato:

  • via web, utilizzando i servizi del portale www.inps.it, accessibili direttamente tramite il Pin;
  • chiamando il Contact Center al numero 803164, gratuito da telefono fisso, oppure al numero 06164164 per le chiamate da cellulare con tariffazione a carico dell'utente;
  • tramite i patronati.

La documentazione utile alla presentazione della domanda consiste in un certificato dello stato di gravidanza, certificato di nascita del minore o in alternativa autocertificazione di nascita ( in caso di parto ) inserendo tutti i dati utili del minore ( codice fiscale, ecc... ); documento di riconoscimento della neo mamma e coordinate bancarie ( IBAN ) presso la quale l'INPS può effettuare il pagamento del bonus.
Infatti le modalità di pagamento previste per il Bonus Mamma sono :

  • accredito su conto corrente bancario;
  • accredito su conto corrente postale;
  • libretto postale;
  • carta prepagata con IBAN.

L'INPS rende noto che per effettuare il pagamento tramite IBAN è necessario allegare alla domanda il Modello SR163 nella quale vengono certificate le coordinate bancarie e/o postali tramite apposizione del timbro della banca o della posta e attraverso la firma del funzionario dell'istituto bancario o postale.
Resta sempre attiva anche l'opzione del bonifico domiciliato presso ufficio postale; ricordando che per importi superiori ai 1.000 euro tale opzione non è consentita.

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