UN CAFFÈ CON ... LUCA CARATTI

Scritto da Matteo Atzori.

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Immaginate di essere seduti ad un tavolo di un bar con un collega, un dirigente di categoria o chiunque presti la propria attività nel mondo del lavoroe di discutere serenamente sorseggiando l’immancabile caffè. Ristretto, lungo, corto, macchiato, corretto, decaffeinato, la scelta è libera così come le risposte che forniranno i nostri gentili interlocutori alle domande.

Luca Caratti, presidente CPO di Vercelli. Grazie per aver accettato l'invito al nostro "bar virtuale", il luogo ideale in cui incontrarsi, scambiare opinioni e discutere liberamente sulla categoria e sui giovani Consulenti del Lavoro, sorseggiando un buon caffè.

D: Presidente del CPO di Vercelli, Esperto della Fondazioni Studi, Direttore Scientifico percorso formativo di Euroconference... il motto chi si ferma è perduto è una tua ragione di vita... come vivi i tuoi impegni quotidiani?
R: L'idea è sempre quella di una professione in movimento e in evoluzione. Una professione in evoluzione sia dal punto di vista intellettuale ma anche fisico, perché poi con l'attività di convegni sei spesso in giro.
È chiaro che poi gli impegni quotidiani devono essere compressi all'interno di questa vita: moglie, due figli e tutte quelle attività che "non sono propriamente collaterali alla professione", ma che sono assolutamente primarie; per cui si lavora dopo cena, nelle sale degli aeroporti, si lavora in treno, dove capita!

D: Spesso tra i giovani si sente la frase "ah ma l'ha detto Luca Caratti...", ma a Luca Caratti chi gliele dice le cose? Quanto tempo dedichi alla formazione personale?
R: Di solito lavoro tutte le sere dopo cena quando vanno a dormire i ragazzi dalle 22:00 in poi e il sabato mattina presto dalle 5:30 in studio lavoro sino alle 13:30. Il pomeriggio mi dedico ad altre attività.

D: Le Associazioni Giovani Consulenti del Lavoro. Cosa ne pensi e quali contributi credi che possano apportare alla categoria?
R: Io sono stato "espulso" dalla categoria Giovani Consulenti del Lavoro per raggiunti limiti di età, proprio quest'anno ho compiuto 46 il limite è 45, ma ero membro anch'io dell'Associazione Provinciale dei Giovani CDL.
Credo sia un'ottima idea; perché probabilmente riesce ad accomunare una sorta di spinta innovatrice che la categoria in alcuni casi non riesce ad avere, perché la complessità della categoria è così!
Molte volte vedo, in qualità di Presidente del CPO di Vercelli (ormai questo è il mio terzo mandato), che non c'è un grande turnover, magari giovani che sono più impegnati sull'attività professionale e non riescono a spendersi per l'attività di categoria, quindi un'Associazione che possa condividere problematiche comuni, che possa avere uno sguardo proiettato sul futuro è sicuramente una carta vincente e credo che questo possa essere una delle armi strategiche della categoria!

D: Ti riporto una frase ... "La giovinezza non è un periodo della vita. Essa è uno stato dello spirito, un effetto della libertà, una qualità dell'immaginazione, un'intensità emotiva, una vittoria del coraggio sulla timidezza, del gusto dell'avventura sull'amore del conforto. Non si diventa vecchi per aver vissuto un certo numero di anni. Si diventa vecchi perché si è abbandonato il nostro ideale. Gli anni aggrinziscono la pelle, la rinuncia al nostro ideale aggrinzisce l'anima." ...Immagino ti suoni familiare... (tratta dalla home page del sito dello Studio Caratti ndr). È questo dunque il tuo segreto? La trovo una frase molto positiva...
R: Questo è un aforisma che abbiamo tratto dal Generale Mac Arthur ma in realtà l'abbiamo tratto perché mia nonna faceva la Consulente del Lavoro.
Mia nonna era una ragioniera del 1914 che ha iniziato l'attività in studio alla bellezza di cinquant'anni, perché mio nonno era maresciallo e all'epoca c'era l'incompatibilità di poter lavorare. Si è dedicata alla professione in tarda età ed è rimasta al lavoro sino al 1999 fino a quando io ho dato l'esame di Stato. A ottantasette anni mia nonna veniva in studio, lavorando in un periodo dove l'evoluzione tecnologica era in una fase tecnico evolutiva notevolissima. Mi diceva sempre che il computer è un po' come la televisione la differenza è che ci scrivi dentro. Ha vissuto un'evoluzione. Credo che alla fine sono gli ideali che ti mantengono giovane.

D: Domanda seria... come vedi il ruolo del CDL oggi, rispetto a qualche anno fa? Come è cambiato secondo te il nostro ruolo all'interno dell'universo "mondo lavoro"?
R: Il ruolo, grazie alla Presidente Calderone, alla Fondazioni Studi e ai vari Consigli Nazionali che si sono succeduti è davvero cambiato esponenzialmente.
Io prima mi sentivo sempre dire: " ah ma tu sei il commercialista?" ..
Adesso mi sento dire "quello che fa le paghe?"; stiamo migliorando, almeno per così dire, va già un po' meglio.
Credo che il ruolo sia assolutamente strategico per le imprese. Credo che noi ci dovremmo indirizzare non più soltanto sull'elaborazione del cedolino paga che è la punta dell'iceberg perché è la parte emersa che noi vediamo, ma su tutto quello che è strategico per le imprese, quindi la gestione per le risorse umane.
In quest'ottica tutta l'attività di comunicazione che si sta facendo, quindi la partecipazione alle trasmissioni televisive etc. rafforza un ruolo e immagino che anche il legislatore l'abbia compreso.
Forse questo è il nostro traguardo, anche immaginare l'iperspecializzazione, magari in condominio con altri, perché è chiaro che non possiamo fare tutto, oggi la parte legale, ad esempio, è molto importante.
Alla fine il rischio dell'invasione dei "cedolinifici" c'è; però se tu hai una professionalità, una specificazione una competenza sulla contrattualistica o sull'abbattimento dei costi sei strategico.

D: Cosa consiglieresti ad un giovane che si appresta ad intraprendere la professione del Consulente del Lavoro?
R: È una professione entusiasmante e lo dico subito perché altrimenti non la farei.
È una professione faticosa perché hai a che fare spesso con clienti che non comprendono appieno il tuo ruolo, o con clienti che sono fortemente in difficoltà, quindi anche l'approccio tecnico che tu devi dare a loro può essere anche psicologico e di supporto.
Il consiglio è di prepararsi, di guardare al futuro con una visione sempre un po' oltre prospettica...
Questo è un po' il messaggio della Presidente Calderone, immaginare un universo finito non ti ispira, però dire che c'è un'evoluzione, che posso evolvere dal punto di vista tecnologico e dei servizi.
Questa, è l'idea di fondo che può fare la differenza e risultare vincente.

D: L'intervista come il nostro caffè è quasi finita, e ti ringraziamo per la tua disponibilità, ma, ora in pieno stile "marzulliano" ...fatti una domanda e datti una risposta.

R: La domanda è: "Perché continuo a fare questa professione?"
In realtà perché incontri le persone. È una grande opportunità che ti dà questa professione, colleghi, persone con ruoli e attività diverse, ma è davvero arricchente. Rientri a casa sempre con qualcosa di nuovo!

Grazie per il caffè, a presto.

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