AGEVOLAZIONI CONTRIBUTIVE 2016: CHI LASCIA LA STRADA VECCHIA PER LA NUOVA SA QUEL CHE LASCIA NON SA QUEL CHE TROVA
Sono ormai undici mesi che sperimentiamo sul campo il nuovo esonero contributivo introdotto con la legge di stabilità per l'anno 2015 (Legge n. 190/2014) ed il Governo già propone il correttivo per l'anno 2016.
Merita ricordare come le grandi promesse di ripresa del mercato del lavoro poggino le proprie basi, principalmente, su tale agevolazione. Appare anche abbastanza scontato che l'appetibilità di un contratto di lavoro che prevede la totale esenzione contributiva per 36 mesi spinga le aziende – quelle poche rimaste – ad assumere utilizzando lo stesso, in luogo di contratti a termine o di altro tipo. E questo non perché le aziende vedono la fine del tunnel della crisi ma solo per convenienza economica. Il ragionamento è anche abbastanza elementare: "iniziamo a risparmiare oggi, per il domani vedremo".
Su questa base, un esonero contributivo che prevede il totale abbattimento dei contributi Inps a carico azienda per 36 mesi, il Governo ha mandato in pensione la vecchia Legge n. 407/1990. E già lì si è da più parti scritto e detto che le due tipologie agevolative non appaiono paragonabili.
Ma il vero passaggio normativo che più ha preoccupato è il carattere di eccezionalità previsto dalla Legge n. 190/2014 che precisa, al comma 118, che saranno oggetto di tale esonero le sole assunzioni "decorrenti dal 1º gennaio 2015 con riferimento a contratti stipulati non oltre il 31 dicembre 2015".
La mossa politica è fin troppo chiara: cominciamo a promettere oggi e poi vedremo tra dodici mesi cosa riusciremo a mettere sul piatto nella legge di stabilità 2016.
Purtroppo il domani della Legge n. 190/2014 è ormai attualità. Cosa succederà nel 2016? Da quanto previsto dal disegno di legge di stabilità 2016 – e al netto di eventuali emendamenti che verranno presentati e potrebbero modificare il testo normativo ad ora in bozza - le cose cambieranno e non poco, ovviamente a discapito delle aziende. E questo, scusate se vedo il bicchiere mezzo vuoto, è quello che viene promesso per il prossimo anno, continuiamo – quindi - ad avere una normativa a carattere temporaneo. Abbandonare una legge che per 25 anni è stata applicata per passare ad una nuova agevolazione che lascia, nei fatti, molti punti d'ombra a cui l'Inps cerca di rispondere con un ritardo di 10 mesi (circolare Inps n. 178 del 03.11.2015), non promette nulla di buono.
Senza tediare con un'analisi puntuale delle novità riportiamo una tabella di raffronto delle due diverse previsioni, applicabili rispettivamente per l'anno 2015 e 2016.
2015 | 2016 | |
Tipologia dotori di lavoro | Datori di lavoro privati | Resta uguale |
Tipologia di assunzione | Nuove assunzioni a tempo indeterminato | Resta uguale |
Tipologia di lavoratori oggetto di assunzione | Lavoratori che nei sei mesi precedenti non siano risultati occupati a tempo indeterminato presso qualsiasi datore di lavoro | Resta uguale |
Durata esonero contributivo | 36 mesi | 24 mesi |
Importo esonero contributivo | Esonero dal versamento dei contributi a carico datore di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all'Inail, nel limite massimo di un importo di esonero pari a 8.060 euro su base annua. | Esonero dal versamento del 40% dei contributi a carico datore di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’Inail, nel limite massimo di un importo di esonero pari a 3.250 euro su base annua. |
Azienda artigiana;Cosa cambia nei fatti? Cerchiamo di capirlo con alcuni brevi esempi.
- Assunzione operaio;
- Contribuzione Inps carico azienda: 26,93%;
- Aliquota esonero contributivo: 26,63%.
2015 | 2016 | |
Retribuzione Mensile | 1.500,00€ | 1.500,00€ |
Contribuzione Inps dovuta | 403,95€ | 403,95€ |
Esonero contributivo mensile | 399,45€ | 159,78€ |
Tetto massimo per verifica | 671,66€ | 270,83€ |
Dovuto all'Inps | 4,50€ | 244,17€ |
2015 | 2016 | |
Retribuzione Mensile | 2.500,00€ | 2.500,00€ |
Contribuzione Inps dovuta | 673,25€ | 673,25€ |
Esonero contributivo mensile | 665,75€ | 266,30€ |
Tetto massimo per verifica | 671,66€ | 270,83€ |
Dovuto all'Inps | 7,50€ | 406,95€ |
2015 | 2016 | |
Retribuzione Mensile | 3.000,00€ | 3.000,00€ |
Contribuzione Inps dovuta | 807,90€ | 807,90€ |
Esonero contributivo mensile | 798,90€ | 319,56€ |
Tetto massimo per verifica | 671,66€ | 270,83€ |
Dovuto all'Inps | 136,24€ | 537,07€ |
Questo è lo strumento che il Governo ha messo in piedi per incentivare le assunzioni e ridurre il tasso di disoccupazione. Ma ricordiamoci che il vero problema delle imprese – o meglio di quelle poche che ancora non hanno attuato piani di riduzione di personale – non è assumere nuovi lavoratori ma mantenere in forza quelli che già hanno, quelli che negli anni hanno formato, fatto crescere e con i quali si è creato un forte rapporto fiduciario. Le imprese italiane sono, in gran parte, piccole e medie imprese nelle quali il rapporto personale ha un forte valore intrinseco. Questi soggetti si trovano, ora, a scontare un costo del lavoro maggiore rispetto a quelli che stanno assumendo con l'esonero in analisi, creando un forte squilibrio e distorcendo costi e competitività. Come è stato giusto definire uno strumento che stimoli ed incentivi l'inserimento di nuovi lavoratori nel tessuto produttivo italiano, sarebbe auspicabile prevedere un sistema virtuoso premiante per quelle aziende che, in questi anni di profonda crisi e recessione, hanno mantenuto inalterati i livelli occupazionali.